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Medicina prenatale

Le più moderne ed efficaci tecnologie di ecografia grazie a dispositivi di enorme accuratezza diagnostica.

Un video molto curioso: il dott. Florio, durante una ecografia ostetrica, documenta il singhiozzo di un bambino

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GEN FEMM 1

Il ruolo dell'ecografia nella diagnostica ostetrica è attualmente insostituibile.

       Gravidanza alla 6a settimana

Già a partire dalla 5a settimana è possibile avere le prime prove dirette dell'esistenza di una gravidanza: ciò permette lo studio delle caratteristiche e dell'impianto della camera ovulare (diagnosi precoce di un’eventuale gravidanza extruterina).

Alla 7a - 8a settimana è apprezzabile la presenza dell'attività cardiaca ed è possibile misurare la lunghezza vertice-sacro (C.R.L.) dell'embrione, determinando la reale epoca gestazionale e di conseguenza l'epoca presunta del parto.

Dalla 11a alla 14a settimana è possibile effettuare uno screening ecografico e biochimico della Sindrome di Down, valutando lo spessore della translucenza nucale e correlandolo sia con l’età materna che con due marker biochimici presenti nel sangue materno.

Alla 13a - 16a settimana si esegue un primo controllo morfologico del feto per escludere la presenza di alcune malformazioni che risultano già visibili a queste epoche.

Tra la 18a e la 23a settimana la flussimetria materna permette di studiare la quantità di sangue che arriva alla placenta e perciò di riconoscere e studiare le pazienti che possono sviluppare nel corso della gravidanza una gestosi o una “ipertensione gravidanza indotta”, con conseguenti ritardo di crescita e/o sofferenza fetale.

Tra la 20a e la 24a settimana di gravidanza l'esame morfologico, osservando il feto, organo per organo, in tutta l’anatomia esplorabile, consente di escludere la presenza di malformazioni visibili con l’ecografia.

L’ecografia morfologica non garantisce che il feto sia sano, ma indaga ed esplora nel miglior modo possibile l’anatomia fetale e fornisce informazione esclusivamente sullo      stato degli organi e degli apparati studiati; nessuna indicazione diagnostica può essere fornita sulle sindromi malconformative (genetiche, infettive o multifattoriali) né su quelle anomalie minori, le cui dimensioni sono inferiori ai limiti della visualizzazione ecografica per l'epoca di gestazione.

L'ecografia morfologica fornisce il massimo delle informazioni che oggi è possibile ottenere sulla condizione del feto in utero e va ben oltre i minimi standard consigliati dalle Società Scientifiche (SIEOG 210; ISUOG 2011) e dalla "good clinical practice".

Ciononostante si ribadisce che:

l'esame ecografico NON rileva affatto tutte le possibili malformazioni del nascituro, ma si limita a descrivere solo i maggiori dismorfismi esclusivamente a carico delle strutture sopra elencate.  La diagnosi di anomalie è possibile solo per dismorfismi di dimensioni consistenti, giacché esistono limiti fisici all'esplorazione con gli ultrasuoni, dovuti al grado di risoluzione della tecnica e all'ecogenicità del soggetto.

E’ importante sapere che l’esame ecografico:

NON può MAI e IN NESSUN caso diagnosticare sindromi genetiche e/o cromosomiche,

NON può MAI e IN NESSUN caso diagnosticare patologie della cute, del sottocute e degli annessi cutanei,

NON può MAI accertare se gli organi descritti possono avere difetti di funzione,

NON è assolutamente responsabile della mancata diagnosi di quelle patologie malconformative la cui insorgenza è tardiva (ad esempio neoplasie e alcune infezioni in utero) oppure di quelle nelle quali il difetto morfologico si rende manifesto solo nelle fasi avanzate della gravidanza (ad esempio alcune displasie ossee e alcune microcefalie) ovvero quei dismorfismi che, inizialmente piccoli, presentino un'evoluzione ingravescente (come alcune ventricolo-megalie o rachidopatie) ovvero ancora le malformazioni di difficile individuazione (come la spina bifida occulta e simili).       

Si informa e ribadisce che qualora la coppia richiedesse che venga eseguito l’esame 3D e/o 4D questo ha solo valore “sentimentale” e NON DIAGNOSTICO, volto a rafforzare il legame affettivo parentale e a ridurre lo stress materno.

L’esame morfologico deve essere distinto dall’esame ecocardiografico fetale (esame mirato al riconoscimento prenatale delle cardiopatie congenite). L’attuale esame morfologico, pertanto, può solo dare una visione generale delle quattro camere cardiache e dei maggiori difetti e non può fare diagnosi di cardiopatie congenite, se non specificatamente espresso nel testo.

La 31a - 34a settimana rappresenta il periodo migliore in cui i parametri biometrici del feto consentono di apprezzare il ritmo di crescita fetale, permettendo la diagnosi d’eventuali difetti di crescita; allo stesso tempo, si possono visualizzare giri o anse di funicolo sul collo fetale e valutare la posizione fetale.

Dalla 34a settimana fino al termine, sia nelle gravidanze fisiologiche che in quelle a rischio, la flussimetria fetale, ossia lo studio del passaggio del sangue fetale attraverso l’arteria ombelicale e le arterie cerebrali, consente di valutare lo stato di benessere fetale e perciò di individuare precocemente l’insorgenza di un’ipossia cronica nel feto. 

Alla 38a settimana è possibile avere una conferma della posizione del feto, evidenziare eventuali giri di funicolo e controllare la crescita e il benessere fetale. L'esame ecografico, infine, rende possibile lo studio delle caratteristiche e della quantità del liquido amniotico (oligoidramnios, polidramnios, ecc.) e della localizzazione e del grado di maturità della placenta (placenta previa, distacco di placenta ecc.).

Dai dati su esposti ne deriva che anche in caso di gravidanza fisiologica sono strettamente necessari almeno 3 o 4 esami ecografici.

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